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Posts Tagged ‘Arel’

Si susseguono in questi giorni le pubblicazioni celebrative a vent’anni dalla caduta del Muro di Berlino.

arel_rivista_muriVi segnalo che pochi giorni fa è uscito MURI, il numero monografico della rivista Arel, che tratta il tema in maniera ampia e articolata, riprendendo il concetto del “muro” sotto molti punti di vista e rispetto a diversi fenomeni della nostra società. Da diverso tempo sono tra gli autori della rivista, e sul numero “Muri” potete trovare un mio articolo dal titolo “Corrono nei Balcani i muri della memoria“.

Ecco l’indice che si trova anche sul sito di Arel:

La parola al microscopio.

Presentazione (E.L.).

Europa 1989-2009: dal crollo del Muro al crollo della finanza. Intervista con Tommaso Padoa-Schioppa di Mariantonietta Colimberti e Raffaella Cascioli. (altro…)

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Permettetemi questo post autoreferenziale 🙂

Sabato ho ricevuto il Premio speciale Scritture di Frontiera per la saggistica all’interno del Premio Letterario Internazionale 2008 “Trieste Scritture di Frontiera dedicato a Umberto Saba”.

Questa la motivazione ufficiale: “Matteo Apuzzo  (Trieste), “Le città divise”, Infinito Edizioni, Roma 2006. Premio in collaborazione il Centro Interdipartimentale di ricerca sulla pace”IRENE” dell’Università di Udine di cui Fulvio Salimbeni è direttore.

Gian Matteo Apuzzo insegna Sociologia del Territorio e Progettazione Sociale all’Università di Trieste e da sei anni coordina il Master in Cooperazione con l’Europa Centro-Orientale Balcanica per l’Università di Padova e di Trieste. Il premio Scritture di Frontiera per la Saggistica gli viene riconosciuto per l’attività che svolge da anni nel  favorire la conoscenza dell’Altro e il dialogo interculturale organizzando e promuovendo conferenze e pubblicando numerosi testi sui temi della povertà urbana e sul problema dell’abitazione in America Latina così come sul dramma delle città divise, studio quest’utlimo di grande attualità anche in ambito accademico, nonché dei progetti socio-territoriali e delle attività di formazione in modo particolare verso i Balcani per conto dell’Istituto Jacques Maritain. Attualmente collabora e scrive per l’Osservatorio sui Balcani,  nel progetto AestOvest, che percorre quel ”confine mobile” (il confine nord-orientale italiano) che molto ha diviso, ma che ora è divenuto più che mai un’opportunità di relazioni, contribuendo con ciò a contestare con gli strumenti della ragione e del sapere l’imperversante nefasto mito degli scontri di civiltà . I suoi articoli ne l’Osservatorio sui Balcani sono tradotti anche in sloveno, croato e inglese“.

premio-scritture-di-frontiera-con-roveredo-e-hubayDevo essere sincero, mi sono emozionato. Nella vita mi è capitato di vincere alcune cose importanti (nello sport), ma questo premio, assolutamente inaspettato, mi ha riempito di soddisfazione. E in fondo essere premiato affianco a, tra gli altri, scrittori del livello di Pino Roveredo e Mikos Hubay non può che riempire d’orgoglio.

La cosa più bella in assoluto di questi giorni, di sabato, di ieri e oggi ancora, è l’affetto e l’apprezzamento ricevuto da tanti. Via mail, su Facebook, via sms ho ricevuto davvero tanti messaggi che mi hanno dato gioia e allegria. (altro…)

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E’ uscito in questi giorni il nuovo numero monografico della rivista dell’AREL (agenzia di ricerche e legislazione di Roma, fondata da Nino Andreatta), dedicato al tema dei “Confini”. Da un po’ di tempo ho la fortuna di scrivere in alcuni numeri monografici della rivista e in questo numero c’è un mio articolo su “La faticosa costruzione della cittadinanza europea: allargamento a est e nuovi muri”.arel-confini

Vi riporto la presentazione che trovate sul sito dell’Arel, dove potete vedere anche l’indice dei contenuti del numero monografico appena uscito:

La parola «confini» rappresenta come poche la nostra epoca e il momento storico e culturale che stiamo attraversando. Confini che si sono aperti o si vanno aprendo, come quelli tra i paesi europei;ma anche nuovi confini che chiedono di esistere, come nei Balcani; o confini sempre a rischio, come nell’ex-URSS. E poi confini economici e monetari, così permeabili che nessun’area del mondo può dirsi mai al riparo dalle crisi, come stiamo vedendo proprio in queste settimane. E confini culturali e razziali,spesso vere e proprie barriere, le più difficili da superare. (altro…)

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